domenica 28 gennaio 2018

Londra parte tre (il mezzo pollo e marito)

Beh dopo il secondo viaggio a Londra con mamma e zia , dove tutto è filato liscio come l'olio, abbiamo trovato un hotel bellissimo , piumini bianchi, bagno grande e pulito e le tazze  col termos per farci colazione in santa pace a letto.....viaggio tutto bene sia all'andata che al ritorno che dire.......sono arrivata a casa e ho stressato mio marito con racconti straordinariamente spettacolari sulla magnificenza della citta, la gente cordiale , senso di sicurezza e tutte le altre sensazioni che solo chi è gia stato li puo comprendere. Ovviamente parto all'attacco per convincerlo a venire con me e dopo mesi di insistenza ci sono riuscita......ha detto si!! e via che riparto con cercare hotel, voli ecc questa volta con un filo di apprensione in più conoscendo la poca propensione della mia dolce metà a questo tipo di viaggi .
Due giorni prima di partire , check in on-line fatto, navetta che ci porta all' aeroporto prenotata, hotel confermato, mancava la valigia ......vado in camera e mi giro per prendere un paio di calze in un cassetto e......bloccata!!!!!!nooooo porca misera la schiena non puo farmi questo proprio adesso ........provo a sbloccarmi ma niente da fare una fitta fortissima che va dalla schiena fino al tallone del piede....e adesso?????come faccio ????Londra vuol dire camminare per chilometri e chilometri e se faccio fatica a fare un gradino??!!......si si lo so l'unica soluzione che mi viene in mente non mi piace neanche un po'.....come dite? non partire più????ma nooooo intendevo una cosa ben peggiore , una cosa che solo a pensarla mi viene la pelledoca, le natiche si stringono come pezzi di cemento e mi irrigidisco tutta stile gatto di marmo che suda freddo, non riesco nemmeno a dirlo , come Fonzy  che non riusciva a dire le parole" ho sbagliato"... ecco io non riuscivo nemmeno a dire "punture" ....ma beh ecco per Londra lo avrei fatto, avrei sacrificato il mio giovane corpo (un po' infiammato) e il mio fondoschiena sarebbe stato disposto a queste atroci torture pur di poter rimettere piede nella capitale.
Quindi ho chiesto alla mia cara mammina di eseguire questi atti disumani affinché potessi camminare di nuovo e mi convincevo che se non avessero fatto effetto la mia mente avrebbe dominato il corpo, cosi mi sono ritrovata alle 7 del mattino del giorno della partenza con una bella dose massiccia di antidolorifico in corpo e le dita (anche dei piedi) incrociate sperando che tutto andasse bene , ma dovevo immaginare che nulla capita per caso e quello era un segno del destino..........

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